domenica, aprile 30, 2006

Scalfaro: grossi errori non faziosità.

Solo coloro i quali hanno assistito all'intera seduta del Senato della Repubblica del 28 aprile 2006 dalle ore 18.30 fino a notte fonda, si sono potuti rendere conto della pessima immagine che il Paese ha dato di sè ed hanno potuto essere testimoni dei fatti e della responsabilità degli stessi, direttamente senza il tramite della cronaca necessariamente ridotta dei media.
Ecco gli errori del Presidente provvisorio:
  • Aver considerata nulla un' intera votazione, quando al contrario era il caso di considerare nullo soltanto il voto stesso. Ciò avrebbe consentito di chiudere la seduta alle ore 19.45 e svolgere regolarmente la terza votazione nella mattinata del 29 aprile.
  • Aver dichiarato che i voti irregolari erano a suo parere da considerare nulli, ma tale scelta non poteva essere imposta ai Segretari provvisori. Non si poteva imporre ma un suggerimento di un Presidente emerito della Repubblica sarebbe senz'altro accolto.
  • Aver consentito, anche nella prima votazione, una discussione sui voti espressi dai senatori i quali, giacchè in possesso, nella gran parte, di una o più lauree, non hanno commesso errori, ma hanno evidenziato la volontà di votare in modo nullo.
  • Aver aggiornato alle ore 20.15 la seduta per spostarla alle ore 22.oo dichiarando che era stato necessario in seguito alle comunicazioni telefoniche di alcuni Senatori. In realtà coloro i quali non avevano effettuato alcuna telefonata, evidentemente, erano d'accordo per le ore 20.15. In questa situazione non doveva avvenire lo spostamento, anche perchè quei senatori che avevano lasciato l'aula e Roma senza attendere il risultato dello scrutinio, andavano penalizzati escludendoli di fatto dalla votazione. In ogni caso era opportuno sentire l'aula.

  • Non aver considerato, forse con un eccesso di presunzione, che il lavoro di Presidenza, con una particolare composizione numerica del Senato, sarebbe stata alquanto faticosa. Cosa che con ammirevole saggezza ha considerato la Sen. Rita Levi Montalcini. La questione è stata posta anche in uno degli interventi dei Senatori che si sono iscritti a parlare.

Tutti questi errori avrebbero evitato ad alcuni senatori di età avanzata uno stress fisico, obbiettivamente, pesante o addirittura uno stato di malessere, come è accaduto allo stesso Presidente Scalfaro alle ore 2 di notte, allorquando in seguito all'incalzare delle polemiche da parte di alcuni senatori, ha teneramente detto: mi sento male.

Quindi non è stata faziosità in quanto il Senatore Franco Marini sarebbe stato, in ogni caso, eletto, ma soltanto una serie di errori tecnici dovuti probabilmente alla disabitudine a guidare con equilibrio le Assemblee.

sabato, aprile 29, 2006

Questa volta Clemente non c'entra.

I voti cifrati espressi nell'elezione del Presidente della Camera sono stati attribuiti, con molta superficialità, all'Onorevole Mastella per il solo fatto che i voti erano in numero di tre, come i senatori dell'Udeur, e per una presunta pressione per ottenere la carica di Ministro della Difesa.

Ma dallo svolgimento delle votazioni risulta evidente la vera provenienza.

Il disegno posto in atto da Rifondazione comunista è stato quello di avere prima Fausto Bertinotti presidente della Camera, non fidandosi delle sole promesse , poi ha restituito i voti tenuti in pegno per l'elezione di Franco Marini.

Come per incanto infatti, dopo il risultato favorevole alla Camera, i voti cifrati sono spariti consentendo l'elezione di Franco Marini.

Questa volta Clemente Mastella è stato ingiustamente sospettato.

venerdì, aprile 14, 2006

Il contropiede del Cavaliere.

Dopo la squallida sceneggiata del 10 aprile di Prodi nel rimandare dalle ore 18 alle ore tre del mattino la festa per la vittoria sperata, il Professore ha iniziato a bleffare annunciando che governerà per cinque anni.

Ma Silvio Berlusconi che, in quanto a stategie, è un maestro gli ha lanciato con prontezza il colpo di fioretto della proposta di una grossa coalizione.

Il Cavaliere sapeva bene che avrebbe avuto un rifiuto, essendo troppo vicina la battaglia elettorale, ma ha posto la premessa per rifiutare, in un futuro molto prossimo, la richiesta di aiuto che il Professore sarà costretto a lanciare per continuare a governare.

Prodi in quanto a strategie lascia molto a desiderare, vedi campagna elettorale disastrosa durante la quale ha avuto anche il coraggio di affermare di aver vinto i confronti televisivi.

Massimo D'alema da abile stratega ha usato atteggiamenti più possibilisti che, in futuro, gli potranno essere molto utili.

Per completare l'opera sarebbe opportuno tenere a bada il Professore al fine di evitare sterili trionfalismi che portano unicamente ad un immediato scioglimento delle Camere.